Giufà: gli asini e la tradizione popolare siciliana
Uno dei personaggi tipici della tradizione popolare siciliana è Giufà, un bambino assolutamente privo di qualsiasi malizia e furberia, credulone, facile preda di malandrini e truffatori di ogni genere nella Sicilia di un tempo. Le sue vicende narrano squarci di vita quotidiana della Sicilia di fine ‘800, inizi ‘900.
Tra i protagonisti delle sue storie spesso appaiono gli asini, da tempo elementi essenziali della cultura contadini siciliana e non solo.
Molte sono le avventure di Giufà e degli asini. Tra le tante, forse quella più buffa è quella di “Giufà e i dieci asini”.
La storia: “Giufà e i dieci asini”
“Un giorno un ricco borghese impegnato in altre faccende incarica Giufà di andare alla fiera di un paese un po’ lontano per comprargli dieci asini.
Giufà partì a piedi di notte per essere di buon mattino al mercato e una volta giunto lì seguì le istruzioni del suo padrone e comprò dieci asini.
Salì in groppa all’asino che lo rassicurava di più e riprese la via del ritorno.
Stanco della nottataccia passata a camminare si appisolò qualche istante sempre stando a cavalcioni sul somaro e sognò che gli rubavano gli asini. Si svegliò di soprassalto e cominciò a contarli. Conta e riconta e il risultato era sempre quello: gli asini erano nove!
Disperato scese giù dall’asino e si mise a piangere disperato. Poi datosi conforto un po’, rifece la conta con le dita e il risultato fu di dieci questa volta. Ricontò ancora ed erano sempre dieci.
Felice riprese il cammino in groppa al solito asino.
Il dubbio e la paura di perderne sempre qualcuno l’indusse ad un nuovo accurato controllo: maledizione! Erano di nuovo nove.
Rifece i conti un’infinità di volte, ora cominciando dal primo e poi ricominciando dall’ultimo, ma le bestie risultavano ogni volta nove…. nove… sempre nove.
Si buttò a terra disperato; bagnò la polvere con le sue lacrime e infine contò per l’ennesima volta e con grande sollievo gli asini ritornarono ad essere dieci.
Saliva ed erano nove scendeva ed erano dieci. Non si sapeva capacitare della stranezza del fatto che un asino scompariva e poi ritornava, allora prese la ferma e brillante decisione di rimanere a terra per non perdere nessun asino.
Così il povero Giufà con dieci asini a disposizione, esausto e avvilito, si rifece a piedi, ancora una volta, la strada verso la masseria”.