Giufà

13 Feb

Giufà: gli asini e la tradizione popolare siciliana

Uno dei personaggi tipici della tradizione popolare siciliana è Giufà, un bambino assolutamente privo di qualsiasi malizia e furberia, credulone, facile preda di malandrini e truffatori di ogni genere nella Sicilia di un tempo. Le sue vicende narrano squarci di vita quotidiana della Sicilia di fine ‘800, inizi ‘900.

Giufà, un bambino assolutamente privo di qualsiasi malizia e furberia, credulone, facile preda di malandrini e truffatori di ogni genere nella Sicilia di un tempoTra i protagonisti delle sue storie spesso appaiono gli asini, da tempo elementi essenziali della cultura contadini siciliana e non solo.

Molte sono le avventure di Giufà e degli asini. Tra le tante, forse quella più buffa è quella di “Giufà e i dieci asini”.

La storia: “Giufà e i dieci asini”

“Un giorno un ricco borghese impegnato in altre faccende incarica Giufà di andare alla fiera di un paese un po’ lontano per comprargli dieci asini.

Giufà partì a piedi di notte per essere di buon mattino al mercato e una volta giunto lì seguì le istruzioni del suo padrone e comprò dieci asini.

Salì in groppa all’asino che lo rassicurava di più e riprese la via del ritorno.

 

Asino di GiufàStanco della nottataccia passata a camminare si appisolò qualche istante sempre stando a cavalcioni sul somaro e sognò che gli rubavano gli asini. Si svegliò di soprassalto e cominciò a contarli. Conta e riconta e il risultato era sempre quello: gli asini erano nove!
Disperato scese giù dall’asino e si mise a piangere disperato. Poi datosi conforto un po’, rifece la conta con le dita e il risultato fu di dieci questa volta. Ricontò ancora ed erano sempre dieci.
Felice riprese il cammino in groppa al solito asino.
Il dubbio e la paura di perderne sempre qualcuno l’indusse ad un nuovo accurato controllo: maledizione! Erano di nuovo nove.
Rifece i conti un’infinità di volte, ora cominciando dal primo e poi ricominciando dall’ultimo, ma le bestie risultavano ogni volta nove…. nove…  sempre nove.
Si buttò a terra disperato; bagnò la polvere con le sue lacrime e infine contò per l’ennesima volta e con grande sollievo gli asini ritornarono ad essere dieci.
Saliva ed erano nove scendeva ed erano dieci. Non si sapeva capacitare della stranezza del fatto che un asino scompariva e poi ritornava, allora prese la ferma e brillante decisione di rimanere a terra per non perdere nessun asino.
Così il povero Giufà con dieci asini a disposizione, esausto e avvilito, si rifece a piedi, ancora una volta, la strada verso la masseria”.